Tokyo Godfathers, una commovente storia di Natale

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Il primo articolo di Giappone Animato è dedicato a Tokyo Godfathers di Satoshi Kon!

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Tokyo Godfathers, ©Satoshi Kon

Ciao a tutti!
Il periodo natalizio è finalmente arrivato, è d’obbligo quindi presentare un film d’animazione a tema che riuscirebbe a sciogliere il cuore anche più freddo: si tratta di Tokyo Godfathers (東京ゴッドファーザーズ Tōkyō goddofāzāzu, “I padrini di Tokyo”, 2003) diretto dal grande regista Satoshi Kon. Per chi non lo sapesse i suoi film sono enigmatici e intrappolano lo spettatore in un vortice di colpi di scena, obbligandolo a restare con gli occhi sbarrati e col fiato sospeso fino alla fine e una delle caratteristiche dei suoi lavori è giocare con il tema del doppio: i riferimenti sono sempre innumerevoli, perfino nel lungometraggio che vi presenterò oggi.

LA TRAMA

Ma arriviamo al dunque: la trama!
La storia inizia la sera della Vigilia di Natale a Tokyo, quando tre senzatetto trovano tra i rifiuti una neonata che, abbandonata, piange senza sosta. Dopo averla presa con sé decidono di andare alla ricerca dei suoi genitori per capire le motivazioni che stanno dietro a quella scelta, sarebbero andati dalla polizia solo in seguito. Lungo la narrazione scopriremo le storie che hanno portato i nostri tre protagonisti alla misera vita da vagabondo: si tratta di Gin, Hana e Miyuki.
Gin dopo essersi indebitato a causa del gioco d’azzardo ha abbandonato moglie e figlia (chiamata Kiyoko proprio come la neonata ritrovata), ed è diventato un alcolizzato; Hana è un travestito che un tempo si esibiva in un locale di drag queen, ma che ha dovuto lasciare dopo aver ferito un cliente; infine Miyuki è una ragazza che ha abbandonato casa dopo aver aggredito il padre. Una serie di indizi li porteranno sempre più vicini alla verità, e scena dopo scena ci verranno presentati vari personaggi, spesso legati alla vita passata dei tre clochard. Ma non vi preoccupate, non vi svelerò altro…

UN RACCONTO NATALIZIO

Le allusioni al tema del doppio sono vari: la doppia identità dei personaggi (la vita presente e quella passata), le confessioni più profonde avvengono sempre in coppia, e la presenza di due Kiyoko… Sta a voi cercare altri riferimenti!

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Scena di Tokyo Godfathers, ©Satoshi Kon

Si tratta di un racconto che parla d’amore, di perdono e miracoli, proprio le componenti perfette per una storia di Natale. Tutti questi elementi sono immersi in una rappresentazione natalizia di Tokyo, immersa nella neve e fra le luci: quindi non solo le parole e azioni dei personaggi trasmettono calore, ma perfino l’ambientazione riesce a comunicare qualcosa di dolce allo spettatore, il tutto nonostante la continua fredda presenza della neve.
All’inizio del 2020 avrete perfino la possibilità di vedere Tokyo Godfathers in alta risoluzione: l’azienda americana di distribuzione di film animati in tutto il mondo GKids ne ha acquisito i diritti ed è pronta a rilasciare la versione in 4K! Perciò non avete più scuse per rimandare la visione!

IL NATALE IN GIAPPONE

Dovete sapere che in Giappone non si festeggia il Natale come facciamo noi: non c’è alcun simbolismo religioso, né l’usanza di scambiarsi i regali (tranne tra gli innamorati), ma piuttosto viene visto come un periodo di felicità e allegria. Tokyo si riempie di luci e di mercatini natalizi come quelli che abbiamo qui in Europa, e la città è colma di persone che girano tra negozi e si fanno le foto davanti alle luminarie… Insomma, non è possibile essere tristi in quel periodo dell’anno!

Giappone Animato Lo scambio di regali secondo la tradizione giapponese avviene a Capodanno, chiamati in quell’occasione お歳暮 (oseibo): si tratta generalmente di oggetti che renderebbero l’altro felice, oppure cibi e bevande di cui può godere in famiglia. Questi vengono donati alle persone che durante l’anno si sono prese cura di te o del tuo nucleo familiare (come superiori al lavoro o insegnanti dei figli).

La sera della Vigilia di Natale per molti giapponesi è consuetudine cenare al KFC (Kentucky Fried Chicken), dove viene preparato un menù apposito per l’occasione, il “Kentucky for Christmas” ovviamente a base di pollo fritto! Questa è diventata ormai una tradizione per una gran fetta della popolazione, data non solo dalla forza pubblicitaria dello stesso KFC, ma perfino dalla passione e l’interesse che il popolo nipponico ha per l’America!

E con questa storia affettuosa vi auguriamo di passare un buon Natale, e buone feste a tutti quanti!

-Lidia


Fonti bibliografiche:
Maria Roberta Novielli, Animerama. Storia del cinema di animazione giapponese, Venezia, Marsilio Editori, 2015.

Fonti web:
https://images.app.goo.gl/YTUitSgge2CfW9By8
https://images.app.goo.gl/vJV558TE2B2PgeUF6
https://www.sognandoilgiappone.com/natale-in-giappone/
https://www.polygon.com/2019/12/19/21029789/satoshi-kon-tokyo-godfathers-anime-gkids-re-release-4k-restoration?fbclid=IwAR3vk9Tn5hLuoltdOrm0aoQZDF-0tLAjgjI0OO0pMJhZRHFexYCbraWVMso