La miko nella tradizione Shintō

Bentornati ad un nuovo articolo di Giappone Animato! Oggi parleremo della figura della miko nella tradizione shintoista!

LA MIKO 

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Scena di Your Name ©Makoto Shinkai

Abbiamo già parlato dello Shintoismo, ma chi è la miko 巫女? Si tratta di una sciamana, esperta asceta che attraverso pratiche e riti particolari riesce a mettersi in comunicazione con i kami 神, gli dèi. Danza abbandonandosi al ritmo di un tamburo entrando in uno stato di trance, e lascia il suo corpo per permettere alla divinità di entrarvici e parlare attraverso la sua voce: con un tono rauco, la presenza celeste risponde alle domande del sacerdote usando parole sconnesse. La miko iniziava il suo percorso come sciamana fin da bambina: nello Shintō a causa della concezione di impurità legata al sangue, la donna viene relegata in una posizione subordinata, e allo stesso tempo esterna, all’uomo e alla vita religiosa. Di conseguenza le miko con il ruolo di sciamane venivano scelte fin dall’antichità tra le bambine ancora “pure”, ossia impuberi e vergini e di conseguenza non ancora considerate simbolicamente donne tra la comunità.

La figura sacra della miko deriva da un racconto descritto nel Kojiki 古事記 (“Cronaca di antichi avvenimenti”, 712): il mito narra che Amaterasu Ōmikami 天照大神, dea del Sole, si rinchiuse in una grotta e, non volendo più uscirne, il mondo si riempì di oscurità, di spiriti malefici e la morte imperversava sugli esseri viventi. Allora la dea Ame no Uzume 天宇受賣, la prima sciamana, iniziò a ballare e riuscì ad incantare Amaterasu, che spinta dalla curiosità uscì finalmente dalla grotta: grazie alla danzatrice, che fece da tramite tra il mondo e la divinità con movimenti in estasi, venne riportata la luce e il bene ovunque.

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Scena di Love Live! ©Takahiko Kyōgoku

DIVERSI TIPI DI MIKO

Vi sono generalmente due tipi di miko in Giappone:
La miko del santuario: appartiene allo Shintoismo istituzionalizzato e ha una posizione subordinata al monaco del luogo, quasi con funzione decorativa e di appoggio ai superiori. I suoi compiti sono quelli di assisterlo durante i rituali e cerimonie sacre, danzare e cantare per il piacere dei kami o, ancora, pulire i recinti del santuario dove vi lavora.
La miko sciamana: deriva invece dalla tradizione shintoista non istituzionalizzata e si tratta di giovani sciamane esperte dell’estasi che fin dall’antichità danzavano per richiamare a sé la divinità e, entrando in trance e svenendo all’improvviso, offrirle il proprio corpo e la voce come tramite per mettere in contatto lo spirito divino con la comunità presente. Prima dell’importazione della cultura cinese questa categoria di miko possedeva molto potere e serviva perfino i livelli più alti delle classi sociali.

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Scena di Pretty Guardian Sailor Moon Crystal ©Munehisa Sakai

LE MIKO NEGLI ANIME

Nella produzione di anime, specialmente quelli di genere fantasy, è facile trovare fra i personaggi una miko, data la sua connessione con le divinità e la sua facile associazione a poteri magici. Perfino tra le cinque guerriere in Sailor Moon (美少女戦士セーラームーン Bishōjo senshi Sērā Mūn) è presente una miko! Si tratta si Rei Hino, reincarnazione di Sailor Mars e sacerdotessa del santuario di Hikawa. Ma andiamo a vedere velocemente altri esempi!

Your name (Kimi no na wa 君の名は)

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Scena di Your Name ©Makoto Shinkai

È un film d’animazione del 2016 diretto da Makoto Shinkai: la storia racconta della strana relazione fra Taki, un ragazzo di Tōkyō, e Mitsuha, una giovane miko del paese montano di Itomori. Un giorno i due protagonisti si svegliano uno nel corpo dell’altro e, capendo che lo scambio poteva durare fino alla mattina seguente, iniziano a comunicare tra di loro attraverso biglietti o promemoria sul cellulare per cercare di contenere le proprie azioni nella vita dell’altra persona. Il giorno del passaggio di una cometa ad Itomori si avvicina (Taki non riesce a capire di cosa parli Mitsuha perché a Tōkyō i notiziari non ne parlano) e questo avvenimento sconvolgerà le loro vite.
Mitsuha è una giovane sacerdotessa del santuario di famiglia devoto alla divinità Musubi 結び, colui che governa le connessioni e i legami fra le esperienze personali, il tempo e tutto ciò che esiste al mondo. Fra le prime scene del film la giovane pratica insieme alla sorella un rituale chiamato Kuchikamizake 口神酒: le due miko dopo una danza devota al kami producono un sake prezioso, dato dalla masticazione e fermentazione di riso da parte delle ragazze stesse; questo sake verrà poi donato dalla famiglia alla divinità nel tempio, situato in cima ad una montagna.

Higurashi no naku koro ni ひぐらしのなく頃に (tradotto “Quando cantano/piangono le cicale”)

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Scena di Higurashi no naku koro ni ©Chiaki Kon

Si tratta di un anime a episodi thriller e splatter in cui i personaggi, in ogni ciclo narrativo, finiscono per avere sintomi schizofrenici e istinti omicidi. Puntata dopo puntata, e alla fine della terza stagione, riusciamo a scoprire gli avvenimenti che stanno dietro a queste terribili azioni.
Fra i protagonisti vi è Rika, una bambina figlia del sacerdote del paese che come miko ha il compito di eseguire i rituali verso la divinità del luogo, Oyashiro, durante la festività locale del Watanagashi, giorno fatale per gli omicidi.

Inuyasha 犬夜叉

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Scena di Inuyasha ©Masashi Ikeda

Anch’esso un anime a episodi, racconta delle avventure di Inuyasha, un mezzodemone cane, e Kagome, una ragazza sacerdotessa del tempio di famiglia. Assieme ad altri personaggi, come mezzidemoni, demoni o cacciatori, cercheranno di ostacolare l’antagonista della storia, Naraku, un demone ragno che vuole ottenere il potere per i propri scopi maligni.
Kagome è la reincarnazione di Kikyo, la miko del villaggio vissuta cinquecento anni prima della nostra storia; dopo aver incontrato Inuyasha, ed essersi addentrata nella storia piena di magia e stranezze, scopre di avere dei poteri in quanto sacerdotessa, che la aiuteranno a sconfiggere gli ostacoli.

E a voi vengono in mente altre sacerdotesse famose?
Spero che questo articolo sulle intriganti miko vi sia piaciuto!
A presto!

-Lidia


Bibliografia:
Massimo Raveri, Il pensiero giapponese classico, Torino, Einaudi Editore, 2014.
Sallie B. King, Eqalitarian Philosophies in Sexist Institution: The Life of Satomi-San, Shinto Miko and Zen Buddhist Nun, Journal of Feminist Studies in Religion, Indiana University Press on behalf of FSR Inc, 1988, 4, 1, pp. 7-26.

Fonti web:
https://www.japanitalybridge.com/2017/12/japan-modern-culture-kimi-no-na-wa-your-name/
https://sailormoon.fandom.com/wiki/Rei_Hino_/_Sailor_Mars_(anime)
https://inuyasha.fandom.com/wiki/Kagome_Higurashi
https://images.app.goo.gl/op6TKjYADXnLcjwd9
https://images.app.goo.gl/KJik6Bg3RJ2rWyGj6
https://images.app.goo.gl/D9jYJm58u1pWNejN7
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