Karuta: Istruzioni di gioco (parte 2)

pillole di giappone

pillole di giapponeBentornati a Pillole di Giappone!
Oggi continuiamo il nostro viaggio alla scoperta del karuta con la seconda parte dell’intervista a Francesco Gulissano dell’Associazione AKI- Karuta Italia.
Se siete nuovi o vi siete persi la prima parte potete trovarla al seguente link: karuta-istruzioni-di-gioco-parte-1/

Ci siamo lasciati la scorsa volta parlandao delle regole del gioco, complimenti davvero! Passiamo ora all’Associazione di cui fai parte …
L’Associazione AKI – Karuta Italia è nata grazie alla senpai di cui parlavo prima, e grazie anche all’aiuto della Sig.ra Mutsumi Yoshida Stone che si occupa della coordinazione del Karuta all’estero; giocatrice di classe A e sposata con un americano, è stata la prima a fondare un club di Karuta al di fuori del Giappone.

Carte da gioco, anch’esse realizzate a mano.

Oltre alla nostra, in Europa ci sono l’associazione francese, quella ungherese e un club in Inghilterra. Inoltre ci sono diverse altre associazioni sparse nel resto del mondo. L’Associazione AKI – Karuta Italia in realtà non è ancora riconosciuta a livello ufficiale, però ci piace considerarci come un’associazione a tutti gli effetti. Il nome che abbiamo scelto deriva dalla presenza di molte carte a tema autunnale all’interno del mazzo (秋Aki significa autunno). Al momento conta circa 10 membri, anche se ci sono molti che si sono uniti, ma poi hanno dovuto lasciare per motivi personali. La “sede centrale” è a Bergamo, dove l’associazione è nata, e adesso collabora con un’associazione filo-nipponistica chiamata Kokoro. Un’altra parte opera invece in Veneto: al momento siamo solo tre giocatori ma stiamo cercando di espanderci e reclutare nuovi membri. Siamo già stati coinvolti con altre associazioni, principalmente francesi, e con l’associazione di Monaco con cui è stato già organizzato due volte un renshūkai (練習会, sessione di allenamento congiunto) tra club di tutta Europa.
Con la Sig.ra Stone abbiamo discusso della possibilità di organizzare un torneo in Europa per permettere la classificazione dei club. Il karuta ha 5 classi: la classe E per i novellini, la classe D che non ha bisogno di attestati per potervi entrare, classe C per la quale bisogna vincere almeno 4 partite di seguito in un torneo di classe D, poi classe B e classe A (la più alta). A queste si aggiungono le classi Meijin e Queen, titoli più elevati e gli unici in cui si ha la distinzione tra maschi e femmine. È molto difficile per i giocatori extra-nipponici passare in classe C, sia perchè per i tornei serve molta fortuna a causa del sistema di passaggio di classe molto restrittivo, sia perchè risulta molto più facile per un giapponese partecipare a 20 tornei in un anno, a differenza di noi stranieri che dobbiamo andare in Giappone, rimanervi a lungo per allenarci, partecipare ad un torneo…anche per questo stiamo cercando di ottenere un torneo di classe D direttamente in Europa.

Immagino che, nonostante le difficoltà, abbiate anche voi partecipato ad un torneo in Giappone. Parlaci un po’ di questa esperienza!
Sì, io ho partecipato già a tre tornei, assieme ad un altro ragazzo dell’associazione. Altri hanno partecipato a due tornei o uno, un ragazzo è addirittura rimasto in Giappone per un anno perché aveva vinto una borsa di studio, ma purtroppo non è riuscito a passare di classe. Avendo io già partecipato a tre tornei, posso dire che è abbastanza dura…c’è stata questa sorta di sofferenza nello scorso torneo, perché al secondo turno sono riuscito a battere il mio avversario giapponese, dopo di che lui mi ha chiesto il contatto per una rivincita al suo club (è stato molto divertente!).

Premio speciale dei giudici per l’impegno, ottenuto durante l’ultimo Torneo Mondiale. Congratulazioni ragazzi!

Due settimane dopo il mio ritorno in Italia mi scrive dicendo di essere passato in classe C, perché ha partecipato ad un altro torneo … *ride*
Anche io, se fossi rimasto in Giappone per un altro mese, potendo partecipare, sarei forse passato in classe C … però nessuno lo può sapere! *ride di nuovo*
Tra l’altro la nostra associazione è relativamente giovane rispetto a quelle francese e tedesca, e non abbiamo avuto la guida di una persona esperta; il fondatore del club francese l’ha fondato dopo un lungo periodo di residenza in Giappone, in cui è addirittura diventato un classe B. Stessa cosa per gli ungheresi. La mia senpai invece aveva trascorso un solo mese in Giappone durante il quale aveva giocato, per poi tornare in Italia…da lì si è sviluppato tutto in autonomia. Nonostante ciò, abbiamo provato più volte di avere un certo peso; al primo allenamento a Monaco abbiamo ottenuto buoni risultati, e il mio collega Elia due anni fa ha partecipato (e vinto) il torneo di Parigi. Anche al torneo mondiale in Giappone ci siamo classificati quinti su 10 squadre presenti. Siamo piccoli, sì, ma molto combattivi!

Concluderei con un’ultima domanda: cosa consiglieresti a coloro che vogliono iniziare a giocare?
La cosa più difficile del Karuta è proprio iniziare, perché molte persone si spaventano di fronte al fatto di dover imparare cento carte/poesie a memoria. In realtà è molto più facile di quanto sembri, se una persona si impegna a sufficienza, una volta che si inizia non ci si ferma più. Ho avuto un periodo in cui sono stato fermo sei mesi e non mi sono mai scordato le carte … magari bisogna dargli una rispolverata ogni tanto, ma una volta che le hai memorizzate non ti lasciano più. Non c’è neanche bisogno di sapere il Giapponese. Elia, per esempio, sa soltanto lo hiragana. L’unica cosa che bisogna fare è impegnarsi per un paio di settimane e imparare le carte, dopodiché la strada è tutta in discesa.

Termina quindi il nostro viaggio alla scoperta del Karuta. Ringrazio Francesco e l’Associazione AKI – Karuta Italia per questa intervista. Nonostante siano ancora una piccola realtà, hanno già raggiunto ottimi risultati e noi vogliamo augurare il meglio a tutti i membri. Vi suggeriamo di seguire i loro canali social Facebook e Instagram per rimanere aggiornati sulle loro attività!

Pillole di Giappone, invece, tornerà a fine mese con la seconda parte di introduzione alla lingua giapponese in cui parleremo finalmente di Kanji!

Continuate a seguirci, a presto!

Lilolilosa


Fonti web:
https://www.animeclick.it/manga/10891/chihaya-full
https://kodanshacomics.com/series/chihayafuru/