Ben tornati a Pillole di Giappone! La scorsa volta ci siamo lasciati con una domanda ben precisa: chi ha coniato il termine manga, dando origine a questa nuova forma d’arte? Dobbiamo ringraziare un artista di periodo Edo famoso per le sue stampe: stiamo parlando di Katsushika Hokusai! Il mangaka Shōtarō Ishinomori ha dedicato a questo straordinario artista un omonimo manga biografico, edito in Italia dalla casa editrice J-POP.
TRAMA
Il manga, composto da un unico volume nell’edizione italiana, racconta con uno stile semplice e diretto le vicende che hanno segnato la vita del “vecchio pazzo per la pittura”, autore delle Cento Vedute del Monte Fuji, a partire dal distacco dal suo maestro nel 1785. Hokusai era un artista eclettico che cambiò spesso pseudonimo nel corso della sua carriera; visse in povertà con la figlia Ōi, artista di talento quasi quanto il padre, prediligendo la creazione delle proprie opere alla loro vendita. Innovò la pittura classica giapponese traendo ispirazione da nuove tecniche occidentali come l’uso della prospettiva e del Blu di Prussia, per poi influenzare a sua volta artisti del calibro di Monet e Van Gogh.
Katsushika Hokusai è considerato all’unanimità uno dei maggiori esponenti di una corrente artistica chiamata ukiyo-e. Ma quando e come è nata questa nuova espressione artistica?
IMMAGINI DEL MONDO FLUTTUANTE
Lo 浮世絵ukiyo-e, letteralmente “immagini del mondo fluttuante”, nasce e si sviluppa in Giappone durante il periodo Edo (1603-1868). Il suo capostipite fu Iwasa Matabei (1578-1650), il quale ispirò fortemente gli artisti successivi.
Il termine trae origine dall’omonimo 憂き世 ukiyo, concetto buddhista che indica un “mondo della sofferenza” in cui tutte le cose sono caratterizzate da un senso di illusorietà. Nel periodo Edo le cose effimere acquisiscono invece un significato meno negativo, tanto da volerle celebrare; è proprio da qui che nasce il termine ukiyo-e come lo conosciamo oggi. Si tratta di un’arte nata come espressione dei gusti e delle mode del momento, e ha lo scopo di celebrare determinati aspetti della vita di tutti i giorni come le attività nei quartieri di piacere, caratterizzati da case da tè, esibizioni teatrali e di geisha; altri soggetti celebri sono le 美人 bijin, beltà femminili, e i 名所 meisho, luoghi famosi in cui i giapponesi si recavano in viaggio.
Solitamente, quando si parla di ukiyo-e lo si considera come un genere dedito soltanto alle stampe, ma in realtà non è così! Ne fanno parte anche numerosi dipinti, paraventi e oggetti di uso comune. Tornando alle stampe, due sono i personaggi fondamentali per lo sviluppo di questa tecnica, nonché essi stessi artisti ukiyo-e: il primo è Hishikawa Moronobu, che innovò le tecniche di stampa in bianco e nero; successivamente, Suzuki Harunobu perfezionò la tecnica giungendo alla creazione delle stampe policrome 錦絵 nishiki-e.
OLTRE L’ONDA: GLI HOKUSAI MANGA
Tra tutti gli artisti ukiyo-e, Hokusai fu sicuramente uno dei più prolifici. Tra il 1830 e il 1832 produsse, assieme al suo editore, le stampe della serie Trentasei Vedute del Monte Fuji (富嶽三十六景 Fugaku Sanjūrokkei) di cui fa parte la celebre Onda di Kanagawa, riscuotendo un enorme successo già all’epoca. Durante la sua carriera pubblicò diverse stampe e libri illustrati, concentrandosi su tutte le tematiche prima citate; dedicò inoltre una serie di stampe a yōkai e leggende del folklore nipponico.
La produzione di Hokusai, tuttavia, non si limitò a questi temi: egli infatti creò anche manuali di disegno e i celebri 北斎漫画 Hokusai Manga, antenati degli attuali fumetti letti in tutto il mondo.
Si tratta di una raccolta in 15 volumi (gli ultimi tre pubblicati dopo la sua morte) che racchiude illustrazioni di figure umane, fiori e uccelli, paesaggi e altri soggetti, senza una precisa continuità; insomma, una vera e propria guida per rappresentare svariati soggetti in posizioni diverse. Oltre ad essere un ottimo manuale di disegno dell’epoca, oggi gli Hokusai Manga sono importanti perché ci offrono informazioni sulla società e sulle tradizioni del tempo.
SVILUPPI DEL GENERE
Gli Hokusai Manga, come abbiamo visto, sono una delle principali fonti dalle quali sono nati i fumetti giapponesi che leggiamo oggi, ma non l’unica; un ulteriore impulso alla nascita del manga arrivò tra il XII e il XIII secolo, ben prima di Hokusai. A questo periodo risalgono i 鳥獣人物戯画 Chōju jinbutsu giga, dipinti satirici su rotoli con animali che scimmiottano le azioni e i comportamenti degli uomini. Sono considerati i primi antenati dei manga non solo per il loro carattere comico, ma soprattutto perché, in quanto rotoli dipinti, man mano che si srotola il foglio, si svela la storia nascosta al suo interno.
Tornando al periodo Edo, lo sviluppo della xilografia permise la diffusione dei libri (inclusi gli Hokusai Manga) e la creazione di nuove pubblicazioni illustrate, consentendo anche la nascita di nuovi generi che entrarono con successo nell’editoria del tempo. 赤本 Akahon (“libri rossi”, dal colore della copertina) e 黄表紙 Kibyōshi (“libri dalla copertina gialla”) sono due ottimi esempi: i primi narravano storie e leggende tradizionali, mentre i secondi erano umoristici o satirici. La svolta avvenne però in periodo Meiji, grazie ai contatti con l’Occidente e alla diffusione delle riviste che ospitavano strip umoristiche. Una delle prime fu il Japan Punch, fondata dall’inglese Charles Wirgman; la rivista introdusse anche delle novità stilistiche, tra cui l’uso dei balloon per contenere i testi. Altre innovazioni furono in seguito portate da Kitazawa Rakuten, che (sempre influenzato dai fumetti occidentali) introdusse nel manga nuovi concetti grafici e contenutistici.
Da questo momento numerosi autori hanno contribuito a perfezionare questa “nuova” forma d’arte, traendo ispirazione sia dalla tradizione nipponica che dalle innovazioni occidentali, fino ad arrivare alle opere di Tezuka Osamu, che sancì definitivamente la popolarità del manga.
Con questo articolo abbiamo voluto darvi una panoramica sul mondo dell’ukiyo-e e del manga, due generi apparentemente diversi ma in stretta relazione tra loro. Nel prossimo appuntamento tornerà invece la sezione dei vocabolari tematici, questa volta dedicata alle parti del corpo! Continuate a seguirci, a presto!
–Lilolilosa
Fonti web
https://www.animeclick.it/manga/11729/hokusai
https://youmanist.it/categories/cultura/hokusai-lartista-che-invento-i-manga-nel-700
Fonti bibliografiche
Penelope Mason, Donald Dinwiddie, History of Japanese Art, Pearson College Div, 2004.
Rossella Menegazzo (a cura di), Hokusai Hiroshige. Oltre l’Onda, Skira Editore, 2018.
Maria Roberta Novielli, Animerama. Storia del cinema di animazione giapponese, Venezia, Marsilio Editori, 2015.