La cerimonia del tè

Ben tornati a Pillole di Giappone! Il nostro viaggio attraverso la cultura del Sol Levante continua con un tema radicatosi in Giappone in tempi antichi: stiamo parlando della Cerimonia del tè! Per l’occasione partiremo da Hyouge Mono (へうげもの heuge mono in giapponese classico), seinen manga inedito in Italia scritto e disegnato da Yoshihiro Yamada, e vincitore dello Osamu Tezuka Cultural Prize.

cerimonia del tè
1. Copertina del quinto volume. © Yoshihiro Yamada/Kodansha.

TRAMA
Sasuke Furuta, protagonista della serie, è vassallo di Oda Nobunaga, uno dei grandi signori feudali protagonisti dell’era Sengoku. Sasuke è follemente appassionato della cerimonia del tè, arte che ha appreso sia da Oda stesso che dal maestro Sen no Sōeki. Amante non solo della precisione della cerimonia ma anche dell’estetica degli oggetti utilizzati e della loro componente zen, decide di intraprendere la via del tè, ovvero lo Hyouge Mono (termine al tempo utilizzato per indicare questa pratica).

FOGLIE DAL CONTINENTE
Il tè era una pianta conosciuta in Cina già a partire dal IV secolo, ed utilizzata dai monaci buddhisti per mantenere la concentrazione durante la meditazione. Una leggenda fa risalire la nascita di questa pianta da Bodhidarma, patriarca dello zen vissuto tra il V e il VI secolo. Secondo la leggenda, il patriarca stava meditando da anni rivolto contro una parete, ma un giorno si addormentò; al suo risveglio era talmente arrabbiato con se stesso che si tagliò le palpebre per evitare di riaddormentarsi. Cadute a terra, le sue palpebre diedero vita alla pianta del tè.
In Giappone invece il tè giunse dalla Cina nel 727 e, secondo alcuni studi, una prima pratica simile alla cerimonia del tè risale all’VIII secolo. Durante il periodo Nara veniva utilizzato come medicina da monaci e samurai, e nel XII secolo il tè si diffuse nei monasteri buddhisti di Kyoto, soprattutto nell’area di Uji, dove ancora oggi si coltiva la varietà più pregiata.

CHA NO YU: ORIGINE E CARATTERISTICHE
La cerimonia del tè in Giappone viene indicata con diversi termini: Cha no yu (茶の湯, letteralmente “acqua calda per il tè”), Chadō o Sadō (茶道, “via del tè”). È stata creata da Murata Shukō, monaco zen, e successivamente riformata dal grande maestro Sen no Rikyū, al quale il regista Kei Kumai ha dedicato un film nel 1989 (vedi filmografia). Sen no Rikyū la codificò nella forma del wabi-cha, basata sul concetto di wabisabi che pone enfasi sul senso di transitorietà delle cose. Il wabicha esprime una cultura fondata sulla forma e sulla semplicità; inoltre, si caratterizza per la sua stretta relazione con gli insegnamenti buddhisti. Questa cerimonia non ha solo assunto una valenza spirituale, ma la sua tradizione è in grado di influenzare la vita a livello politico, estetico e addirittura etico. Grande importanza è data infine al concetto di accoglienza e ospitalità, poiché è il maestro stesso a preparare sapientemente la bevanda in un rito scandito da movimenti lenti e solenni. L’importanza di questo rito ha portato alla costruzione nei templi e nelle residenze di apposite stanze dedicate esclusivamente al suo svolgimento.

cerimonia del tè
2. Chawan, chashaku e chasen in posizione di apertura, cioè come vengono portati all’inizio della cerimonia. © https://it.wikipedia.org/wiki/File:Chawan.jpg#globalusage

ISTRUZIONI PER L’USO
Per la cerimonia vengono utilizzati diverse varietà di tè, a seconda dell’occasione. Il più utilizzato è il tè verde matcha (抹茶), molto diverso dal tè verde che siamo abituati a bere noi occidentali: si tratta infatti di un tè in polvere, che viene mescolato all’acqua per formare la bevanda. È caratterizzato da un gusto deciso e amaro, e per questo motivo durante la cerimonia viene accompagnato dai wagashi (和菓子, letteralmente “dolce giapponese”), tipici dolcetti che ne bilanciano il gusto.
Particolare importanza è data anche agli strumenti da cerimonia, i quali, oltre alla loro funzione pratica, hanno anche una valenza estetica e simbolica; ogni passaggio deve essere eseguito utilizzando un determinato oggetto. Lo strumento fondamentale è sicuramente il chawan (茶碗), la tazza dove si beve il tè durante la cerimonia. Il tè in polvere è conservato in una scatola porta tè chiamata chaki (茶器), e viene preso e messo nella tazza con il chashaku (茶杓), un cucchiaino di bambù dalla punta ricurva. Per preparare la bevanda il matcha è mescolato con acqua bollente tramite un frullino di bambù chiamato chasen (茶筅). Questi sono gli strumenti principali, ma ai fini della cerimonia esistono tantissimi altri oggetti, ognuno dedicato ad un’azione ben precisa e potrete divertirvi a scoprirli tutti attraverso la nostra bibliografia.

Si conclude qui il nostro viaggio all’interno della cerimonia del tè! Nel prossimo articolo inizieremo una nuovo capitolo della sezione linguistica, dedicato ai vocabolari tematici … e in quanto MangaSchool, partiremo proprio dagli strumenti del mangaka! Continuate a seguirci, a presto!

Lilolilosa


Fonti web
https://www.animeclick.it/manga/12185/hyouge-mono
http://japanese-tea-ceremony.net

Fonti bibliografiche
Aldo Tollini, La cultura del Tè in Giappone e la ricerca della perfezione, Torino, Giulio Einaudi Editore, 2014.

Filmografia
Morte di un maestro del tè (titolo originale Sen no Rikyu), regia di Kei Kumai, 1989. https://www.imdb.com/title/tt0098287/