Bentornati ad un altro appuntamento sotto i ciliegi! Con l’articolo di oggi continueremo la sezione a carattere storico, parlando di un’arte performativa a me molto cara, che ha la tendenza a non ricevere tanta attenzione quanto le sue sorelle. Siete pronti? いきましょう!
IL RAKUGO, QUESTO SCONOSCIUTO?
Apriamo le danze con un esempio pratico! Alcuni di voi ricorderanno probabilmente lo sketch di Jugemu 寿限無, una scena omake お負け (traducibile in italiano come “extra” o “bonus”) dell’anime Fullmetal Alchemist: Brotherhood. Lo sketch prende ispirazione da una storia tradizionale giapponese, conosciuta anche per essere uno dei racconti più famosi del rakugo.
La storia parla di un giovane ragazzo, chiamato da un padre indeciso sui consigli del monaco alla sua nascita Jugemu-jugemu Gokōnosurikire Kaijarisuigyo-no Suigyōmatsu Unraimatsu Fūraimatsu Kūnerutokoroni-sumutokoro Yaburakōjino-burakōji Paipopaipo-paiponoshūringan Shūringanno-gūrindai Gūrindaino-ponpokopīno-ponpokonāno Chōkyūmeino-chōsuke (o, in lingua originale, 寿限無寿限無五劫の擦り切れ海砂利水魚の水行末 雲来末 風来末食う寝る処に住む処やぶら小路の藪柑子パイポパイポ パイポのシューリンガンシューリンガンのグーリンダイグーリンダイのポンポコピーのポンポコナーの長久命の長助).
La storia si svolge in vari modi a seconda della versione raccontata, ma il principio cardine della storia è sempre l’infinita lunghezza del nome del povero protagonista.
LA STORIA
Le storie comiche giapponesi hanno radici salde, grazie ad esempi come il Taketori monogatari (竹取物語) o il Konjaku monogatarishū (今昔物語集), risalenti al periodo Edo. Nonostante l’arte del racconto esista fin dalla diffusione del buddhismo in Giappone nel periodo Nara, l’arte del rakugo si è consolidata molto più avanti nel tempo, intorno al periodo Edo, in equal modo nelle zona di Ōsaka, Kyōto ed Edo (il primo teatro dedicato interamente alla divulgazione di storie orali risale al 1798, aperto proprio ad Edo).
Sulla sinistra, esempi di yose (寄席, teatro tradizionale dedicato al rakugo ed altre arti come la musica e spettacoli di magia) fittizi.
Il nome deriva da una categoria stessa di storie, quella delle otoshibanashi 落とし咄 (“storie che cadono”), nome propriamente dato in riferimento a quello che gli inglesi definiscono “pun”, e quello che i giapponesi chiamano “ochi” 落ち (lett. “caduta”); ‘il gioco di parole’ che compone la parte comica della storia. Il nome dell’arte, rakugo 落語, ha mantenuto fondamentalmente lo stesso significato, ma ormai incorpora diverse categorie di storie oltre alle sovracitate otoshibanashi: ninjōbanashi 人情噺 (“storie sentimentali”, spesso raccontate a capitoli come un romanzo), shibaibanashi 芝居噺 (“storie interpretate”, recitate come uno shibai 芝居, una specie di performance teatrale con musica e kakiwari 書割 (fondale usato anche nel kabuki) e kaidanbanashi 怪談噺 (“storie di fantasmi” che possono essere a loro volta anche ninjō e/o shibai). Un altro genere, adatto soprattutto ai neofiti e agli amatori, è il zenzabanashi 前座噺 (“storie d’apertura”), composto da storielle brevi e semplici da ricordare.
GLI STRUMENTI DEL MESTIERE
L’arte prevede pochi attrezzi scenici: un sensu 扇子 (n.d.t.: ventaglio giapponese), un tenugui 手拭い (n.d.t.: asciugamano per mani) ed un zabuton 座布団 (n.d.t.: cuscino tradizionale giapponese).
Il Kamigata rakugo 上方落語 (lett. “rakugo delle zone di Kyōto – Ōsaka”) è una variante, che prevede l’uso di altri due strumenti detti Kendai 見台 (n.d.t.: un tavolinetto in legno), usato con il kobyoushi 小拍子 (n.d.t.: una stecca di legno) per creare rumore e l’hizakakushi 膝隠し (n.d.t.: un divisore in legno).
La performance dell’artista viene solitamente accompagnata da musica d’entrata, suonata da un gruppo detto debayashi 出囃子 composto da shamisen 三味線 (n.d.t.: liuto a tre stringhe), fuetake 笛竹 (n.d.t.: flauto di bambù), narimono 鳴り物 (n.d.t.: percussioni, usate anche nell’arte kabuki)
Le storie narrate, originariamente solo in lingua giapponese, grazie alla popolarità – e alla particolarità – del genere, sono nell’epoca moderna tradotte e talvolta narrate in lingue occidentali più accessibili al pubblico straniero. Potete consultare qui un esempio (recitato in lingua italiana con sottotitoli in giapponese) di Sanyūtei Ryūraku 三遊亭竜楽: https://www.youtube.com/watch?v=_bQhb0cyKP4
Grazie mille per essere arrivati fino qui! Il prossimo appuntamento riguarderà un aspetto molto amato della vita di ogni giorno in Giappone, i distributori automatici!
Ci vediamo al prossimo articolo! じゃあね!
– Mari ?
Fonti bibliografiche:
Sasaki Miyoko, Morioka Heinz, Rakugo: Popular Narrative Art of The Grotesque, Harvard Journal of Asiatic Studies, 1981
Fonti immagini:
https://static.wikia.nocookie.net/aceattorney/images/b/b2/Comecomeplace.png/revision/latest?cb=20180313212057
https://nefariousreviews.files.wordpress.com/2018/08/shouwa-genroku-rakugo-shinjuu-theatre.jpg
https://dsimg.wowjpn.goo.ne.jp/rs/?src=https://wow-j.com/images/ext/allguides/02302/image9-1.jpg&maxw=770&maxh=0&resize=1
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